Il Ricordo che Cura!

 Da stamattina scorro, svogliatamente, Facebook, un po' per noia, un po' per curiosità. In molti hanno condiviso post per celebrare la Giornata Mondiale dell'Alzheimer, una malattia devastante, per chi ne soffre ma anche per i familiari, gli amici. Trovarsi di fronte a persone che improvvisamente non riconoscono più mogli, mariti, figli, sorelle, fratelli, madri, padri. Vivere in un mondo fatto di passato, di ricordi lontani, in cui guardando una figlia, improvvisamente esce dalle labbra un "mamma", un vuoto temporale, che chi è accanto, cercherà di colmare, a volte inutilmente, ma con la speranza di riuscire a riportare a galla, quei volti sfocati, quei posti lontani.

 Mia Nonna diceva spesso "Signore mio mantenimi a capu fino a tre iurni dopo morta", la sua preghiera era semplice ma di effetto, insomma essere lucida fino alla fine, perché per lei il male peggiore era rappresentato, dal non riuscire più a ricordare, dall' avere le idee offuscate, e sono certa avesse ragione.

 Però oggi, si celebra anche un'altra giornata, quella 'Internazionale della pace". Ebbene si, nel 1981 è stata istituita questa ricorrenza dalle Nazioni Unite, una giornata in cui, in teoria, ogni avvenimento bellico avrebbe dovuto avere tregua, anche solo per un giorno. E allora mi è venuto da sorridere, perché per un attimo ho pensato ai ricordi sfumati di tutti i malati di Alzheimer, e a quanto noi uomini in realtà,  abbiamo la capacità di rimuovere gli avvenimenti passati, come le guerre combattute nel corso dei secoli, e di cui non abbiamo memoria, se ancora oggi si perpetuano massacri nel mondo. 

Lo so, è azzardato paragonare le due giornate, ma diceva Gibson: 

Il tempo si muove in una direzione, i ricordi in un’altra. "

E questo vale per entrambe le ricorrenze... 


Commenti

  1. Ciao Marianna, come Tua nonna, anche mio padre ripeteva spesso quella preghiera.
    Si è spento poco dopo un sorriso...

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