"Il Vuoto a Perdere" che Cura!
'Sono un peso per me stessaSono un vuoto a perdereSono diventata grande senza neanche accorgermeneE ora sono qui che guardoChe mi guardo crescereLa mia cellulite le mie nuoveConsapevolezze"
Ammettiamolo, ad un certo punto della nostra vita, tutti abbiamo avuto la sensazione di essere un "vuoto a perdere". Succede improvvisamente, quando una mattina ti alzi, ti guardi allo specchio, e noti quelle rughe velate vicino agli occhi.
Accade quando inizi a fare il resoconto della tua vita, e ti accorgi che hai vissuto tanta vita "inconsapevolmente", trasportata dagli eventi, incanalata in quella quotidianità che ci rende quasi automi, svegliarsi, andare a lavoro, tornare a casa, cucinare, uscire, casomai con persone con cui ormai non hai più nulla in comune.
Accade quando inizi a fare il resoconto della tua vita, e ti accorgi che hai vissuto tanta vita "inconsapevolmente", trasportata dagli eventi, incanalata in quella quotidianità che ci rende quasi automi, svegliarsi, andare a lavoro, tornare a casa, cucinare, uscire, casomai con persone con cui ormai non hai più nulla in comune.
Poi accade qualcosa, può essere una malattia (come nel mio caso), la morte di una persona cara, un licenziamento, e improvvisamente "Tac", percepisci che non sei un "vuoto a rendere", ma a "perdere".
A quel punto le strade da percorrere possono essere 2, continuare a sentirsi una piccola bottiglia di plastica che sta per essere gettata nella differenziata, oppure provare a diventare una bottiglia di vetro, quelle del latte, quelle che nei film americani, vediamo davanti alle porte delle case, pronte ad essere nuovamente utili, pronte a ricontenere liquidi. Certo, la seconda è la strada più difficile, quella in cui si deve rimettere in gioco tutto, soprattutto se stessi, analizzandosi sino in fondo, cercando di riempire quello spazio vuoto dentro la bottiglia, ridando voce a quell'io che per anni ha taciuto. La canzone di Noemi, è soltanto una delle tante scritte in questa direzione, forse una delle mie preferite, ma essendo una Brunoriana inside, quella che davvero mi ha dato la voglia di rimettere tutto in gioco, è stata "Capita così ", senza nulla togliere alle magnifiche parole e alla bellissima musica di Vasco e Curreri.
E allora questa mattina voglio dedicarmi un pezzo di quel brano, e lo dedico anche a voi, perché se vi sentite un vuoto a perdere, ricordate comunque che:
"E accade il miracoloÈ un miracoloAccade in un attimoÈ un attimoUna gioia che inganna di nuovo il tuo cuoreChe ti fa dire che in fondo alla fine va beneE alla fine va bene"

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