Roma che "Cura"!
Roma Caput Mundi... da ormai 6 mesi, la mia vita è stato un continuo salire a Roma, scendere a Maratea, risalire a Roma, riscendere a Maratea, per poi stabilirmi per un mese nella Capitale.
Fittare casa a Roma è stata un'epopea, quale anno migliore per curare un cancro se non l'anno del Giubileo? L'anno in cui gli affitti sono improvvisamente saliti alle stelle. Eppure alla fine una soluzione si trova sempre, ed improvvisamente ti sembra di essere tornata agli anni dell'università, quelli in cui sei lontano da casa per settimane, con alcune piccole differenze ovviamente:
- in casa sei sola, nessun coinquilino greco (Dimitrios si chiamava il mio a Salerno), nessuna coinquilina antipatica ( fidanzata di Dimitrios e una grande rompi), ma nemmeno coinquiline dolci ed amorevoli pronte a farti una camomilla se stai male.
- Non aspetti che arrivi il momento di andare a lezione, ma quello di andare a fare terapia.
- Le telefonate che fai e che ricevi non sono più di tua mamma, ma di tua figlia.
Non ho vissuto questa mia venuta a Roma come una "vacanza romana", ma se nel fine settimana sale tua figlia, che fai? La fai stare 3 giorni chiusa in casa? E allora parte il tour. "Francy cosa vorresti vedere?", mai fare questa domanda ad una ragazzina di 10 anni, la risposta sarà "Tutto", accompagnata da "Facciamo anche shopping?"...
A quel punto le fai visitare Piazza di Spagna, Fontana di Trevi, Via del Corso, insomma cammini, cammini, cammini, poi ad un tratto sei stanca e chiedi di andare a sederti in un bar, e ti ritrovi seduta, a sorseggiare un frullato ai frutti di bosco, davanti al Mausoleo di Augusto. E anche la stanchezza fa diventare il riposo "poesia". La Domenica mattina che fai? Non vai in Piazza San Pietro? Certo se ad accompagnare tua figlia, è stato tuo fratello, che è leggermente ateo, hai quell'attimo di "va be al massimo resti nei dintorni", ed invece viene anche lui, e guarda caso, tra noi 3, è il solo che riesce a vedere il Papa. Una piazza strapiena, abbiamo scoperto dopo che era il Giubileo dei Catechisti, e un pochino la mente va altrove, ma per poco.
Tre giorni di cucina tipica romana, 32000 passi, 3 giorni di abbracci e baci, di coccole e parole tese ad aumentare l'autostima, perché a 10 anni, se le compagne fanno gruppo e ti escludono, l'autostima non è proprio al massimo. Però sono stati I miei tre giorni di "vacanze romane", ed ho capito che se sono a Roma non è perché sono "malata", ma perché sto "guarendo"!

Semplicemente tu Marianna..con le tue parole che toccano sempre il cuore e fanno emozionare. Un piacevole tuffo nei ricordi passati e grinta per un futuro radioso...😘
RispondiEliminaEd eccola,la grinta che ti ha sempre contraddistinto,quella che mancata nei gg al mare senza di te,questi sono ricordi che faranno bene ,la forza di una madre nonostante le difficoltà.
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